Nei giorni scorsi abbiamo presentato il progetto Laborat, la sfida di Fislas, delle associazioni di categoria e di numerosi altri partner per avviare azioni concrete di contrasto del caporalato e dello sfruttamento dell’attività lavorativa in agricoltura.
Il partenariato che realizza il progetto, finanziato dal Fondo FAMI (Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione), è costituito dalla FISLAS (Fondo Indennità Salariale Lavoratori Agricoli Subordinati) in qualità di capofila, le parti datoriali Confagricoltura Latina, Coldiretti Latina e Agia, le parti sociali CGIL Latina-Frosinone, CISL Latina e UIL Lazio, il Comune di Fondi e SAIP Formazione.
L.A.B.O.R.A.T. intende contribuire a creare le condizioni per la diffusione delle pratiche di integrazione e inclusione degli immigrati attivi in agricoltura con l’obiettivo di accompagnare l’istituzionalizzazione di pratiche di prevenzione del lavoro illegale operando in sinergia e complementarietà con le altre iniziative tese a prevenire, far emergere e combattere il fenomeno del caporalato e dell’intermediazione irregolare nel territorio della provincia di Latina.
Si punta quindi a lavorare per “informare e formare” i due attori principali protagonisti di questa iniziativa: i lavoratori migranti e le imprese agricole pronte ad offrire lavoro ad immigrati.
Alla presentazione del progetto, che si è tenuta tramite un evento online presieduto dal presidente di Fislas Latina, Mauro D’Arcangeli e moderato dalla giornalista Roberta Sottoriva, hanno partecipato il Direttore della Direzione Generale dell’Immigrazione e delle Politiche di Integrazione del Ministero dell’Interno Tatiana Esposito, Sergio Nisi di SAIP Formazione, i rappresentanti dei partner progettuali e le istituzioni per i saluti introduttivi, tra cui il Prefetto di Latina Maurizio Falco, S.E. il vescovo di Latina Mariano Crociata, l’Assessore al Lavoro della Regione Lazio Claudio Di Berardino, l’assessore all’Agricoltura della Regione Lazio Enrica Onorati e il Presidente della Provincia di Latina Carlo Medici.